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22 Apr 2024

Un progetto cofinanziato dall'Unione Europea

La disoccupazione giovanile è una preoccupazione significativa, poiché sia nei Paesi in via di sviluppo che nei Paesi sviluppati, si colloca sempre al di sopra del tesso di disoccupazione generale. Importante inoltre sottolineare come l’incapacità di utilizzare efficacemente il potenziale della popolazione giovane comporti gravi costi in ambito economico e sociale.

Il progetto YandA – Youth and Advocaty, si propone di ampliare la prospettiva dei giovani fornendo loro i mezzi necessari per agire contro la disoccupazione. Vogliamo aiutare i giovani non solo ad acquisire nuove competenze tecniche e professionali ma anche ad intraprendere un percorso di studio ed investimento sulla propria persona nella logica che una persona che può operare una trasformazione su se stessa, può cambiare molte persone.

Impatti del progetto

  1. Il progetto supporta l’acquisizione di nuove competenze digitali e il trasferimento di nuove abilità adatte alle richieste del mercato del lavoro.
  2. Il progetto supporta e facilita l’accesso dei giovani al mondo del lavoro, in costante mutamento, con l’obiettivo di favorire l’inclusione lavorativa dei giovani nel mercato del lavoro, combattere il senso di sconforto dei giovani e supportare i nuovi talenti per il mercato del lavoro del futuro.
  3. Il modello di formazione per lo sviluppo personale verrà proposto nell’offerta didattica delle organizzazioni partner, rendendo i vari percorsi formativi un nuovo strumento dal quale ogni partner potrà imparare e sviluppare nuovi metodi di formazione.

Gli output del progetto

  1. Percorso di auto-miglioramento: Proposti da ogni partner. A partire dal primo, i vari partner faranno tesoro di quanto emerso e dei materiali prodotti dagli altri partner per aiutare i giovani che attualmente non lavorano.
  2. Percorso su Employer Branding: Proposto da ogni partner. Basato sul proprio mercato del lavoro, ogni partner fornirà i giusti strumenti per entrare nel mondo del lavoro in Italia, Grecia e Turchia.
  3. Strumenti per la “nuova formazione”: Sito internet del progetto che raccoglie gli approcci didattici, le metodologie, gli strumenti e le best practices per per giovani formati. Inoltre, integrerà gli output prodotti nei passaggi precedenti.

Scarica qui il Bando di progetto

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Il progetto è realizzato in partnership di aziende europee

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    2 Gen 2023

    Partono i nuovi percorsi formativi del programma Garanzia Giovani

    A dicembre 2022 partiranno i nuovi percorsi formativi per l’attuazione del programma Garanzia Giovani a sostegno dell’occupazione giovanile, al termine dei quali verrà conseguito un Attestato di Frequenza.

    Il Catalogo formativo è rivolto a giovani dai 18 a 29 anni iscritti al programma Garanzia Giovani della Regione Lazio e che abbiano finalizzato il Patto di Servizio Personalizzato presso il loro CPI (Centro per l’Impiego) di riferimento.

    Di seguito i percorsi formativi presenti nel nuovo catalogo

    In riferimento al profilo professionale del Repertorio regionale “Tecnico nella gestione e sviluppo risorse umane”, il percorso didattico ha l’obiettivo di sviluppare due unità di competenza: “Programmazione e reclutamento di risorse umane” e “Sviluppo risorse umane”.

    Il corso, per la durata totale di 200 ore, si svilupperà in 5 moduli:

    1. Introduzione al percorso
    2. Il concetto di Digital recruitment
    3. Modelli di valutazione del personale
    4. Strumenti innovati di valutazione HR
    5. Strumenti di progettazione.

    In riferimento al profilo professionale del Repertorio regionale Tecnico della gestione di progetti – Project manager”, il percorso didattico è stato strutturato con l’obiettivo di sviluppare due unità di competenza: “Progettazione intervento” e “Gestire il progetto”.

    Il corso, della durata totale di 200 ore, si svilupperà in 6 moduli:

    1. Introduzione al contesto di riferimento
    2. La pianificazione del progetto
    3. Il Budget
    4. Business English per la progettazione europea
    5. La gestione del team di progetto
    6. La gestione del progetto.

    Quale competenza trasversale di maggior rilievo, il percorso formativo dedicato alle competenze di base sarà focalizzato sull’insegnamento della lingua inglese.

    Il corso, della durata di 50 ore, è suddiviso in 3 livelli, al quale accedere sulla base del livello pregresso di conoscenza della lingua:

    1. Lingua Inglese Competenze Base Livello A1
    2. Lingua Inglese Competenze Base Livello B1
    3. Lingua Inglese Competenze Base Livello C1.

    Trovi qui il dettaglio dei corsi

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      22 Lug 2019

      YES I START UP – Iniziativa occupazione giovani

      Studio Saperessere è entrato a far parte della rete partenariale pubblico/privata composta da Soggetti Attuatori (Enti ed organismi formativi, società, associazioni, camere di commercio, studi di professionisti, ecc.) selezionati dall’Anpal e dall’Ente Nazionale del Microcredito, ed operativi su tutto il territorio nazionale, che ha il compito di sviluppare il progetto YES I START UP, per promuovere e sostenere l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità dei giovani NEET attraverso un’attività formativa, preparatoria e di accompagnamento, finalizzata all’accesso di fondi per progetti da 5.000 a 50.000 euro con prestiti a tasso zero, senza necessità di garanzie reali. 





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        NEET è l’acronimo inglese di (Young people) neither in employment nor in education or training, o anche “not (engaged) in education, employment or training“, ed è un termine utilizzato per indicare persone giovani non impegnate nello studio,  nel lavoro  nella formazione. 

        Il progetto YES I START UP intende formare ben 800 NEET l’anno attraverso la realizzazione di percorsi formativi mirati e di accompagnamento personalizzato, con aule di minimo 3 alunni e massimo di 12, della durata complessiva di 80 ore (60 in aula e 20 di accompagnamento personalizzato) atti a fornire ai NEET registrati al Programma Garanzia Giovani le competenze necessarie all’avvio e gestione dell’attività d’impresa.

        I giovani che aderiscono al progetto hanno così la grande opportunità di diventare protagonisti del proprio futuro e di realizzare un sogno nel cassetto, entrando a far parte nel mondo del lavoro attraverso un percorso preferenziale.

        Ogni soggetto attuatore che fa parte della rete partenariale, per poter svolgere i corsi, deve avere requisiti di esperienza e competenze in tema di formazione e accompagnamento alla creazione di impresa, di avere aule idonee ed attrezzate, con i requisiti di sicurezza ed infine di poter operare con propri docenti qualificati, ed in questo Studio Saperessere si è dimostrata ampiamente all’altezza della situazione.

        19 Lug 2017

        Generazione Neet. Non studia e non cerca lavoro il 20% degli under 24, Italia ultima in Europa. Solo contratti atipici agli occupati, aumenta la povertà. E si fanno figli 5 anni dopo la media Ue.

        L’Italia è il paese con la percentuale più alta di Neet (not (engaged) in education, employment or training), cioè soggetti, perlopiù giovani, non impegnati nello studio, nella formazione o nel lavoro. Il nostro Marco Vitiello è stato intervistato, da Leggo, su questo fenomeno in crescita e sul futuro dei giovani italiani di oggi.

        Secondo un’indagine di quest’anno, condotta dall’Esde (Employment and Social Developments in Europe) e pubblicata dalla Commissione Europea, la percentuale di Neet in Italia nel 2016 è pari al 19,9%. Un dato allarmante e distante rispetto ai numeri degli altri paese europei, dove la media dei Neet si aggira intorno all’11,5%.

        Di certo la crisi economica che ha investito il nostro Paese ha portato a fenomeni come l’aumento della disoccupazione e della povertà. Tuttavia basta leggere le percentuali di Neet di altri Paesi UE in crisi (come il 15,8% della Grecia o il 14,6% della Spagna) per prendere coscienza dell’alta percentuale di giovani italiani inoccupati, la maggior parte di un’età compresa tra i 15 e i 24 anni.

        Di seguito l’intervista al nostro Marco Vitiello:

        Cosa si aspettano i giovani?

        «Hanno paura della giungla del lavoro. Gli autonomi sono costretti ad essere autonomi ma non sono preparati, incappando spesso in problemi fiscali. Poi ci sono i Neet: non si sentono all’altezza, vanno in crisi e rischiano patologie cliniche».

        Ma perché ora?

        «Perché sono figli della crisi scoppiata 10 anni fa quando le famiglie, potendolo fare, hanno ovattato la realtà superando le difficoltà con le risorse che avevano. E così i giovani hanno scoperto che il futuro non è promettente come pensavano».

        Che futuro per i Neet?

        «Purtroppo non si muovono. I ragazzi a 20 anni si sentono eterni ma il tempo passa. Invece dobbiamo formare una classe imprenditoriale, aiutare le imprese e puntare sul capitale umano».

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