Qualche giorno fa vi abbiamo parlato dell’incontro di presentazione del libro “Stress lavoro correlato e benessere lavorativo Manipolare con cura. Dagli aspetti giuridici a quelli psicologici, corredati da uno studio sul campo, edito da Key Editore. 

L’evento di presentazione è organizzato da DIRFIRST – Settore First Cisl, in collaborazione con Studio Saperessere, CIRPA (Centro Interuniversitario di Ricerca in Psicologia Ambientale) e Key Editore.

Abbiamo chiesto a Marco Vitiello, coautore del libro “Stress lavoro correlato e benessere lavorativo Manipolare con cura. Dagli aspetti giuridici a quelli psicologici, corredati da uno studio sul campo“ qualche anticipazione sul suo intervento, che si concentrerà sulla rilevazione del Benessere Organizzativo, i fattori di rischio e le possibili aree di intervento per migliorare le situazioni di stress a livello organizzativo e individuale. 

Un libro a tre voci. Un avvocato e due psicologi. Un bel lavoro di team?

Sì, in effetti questo è un lavoro che si basa sull’interdisciplinarietà. Si tratta di un lavoro sinergico tra figure professionali e parti sociali un po’ differenti. Quindi abbiamo appunto tutti gli aspetti giuridici, ispirati anche da un movimento sindacale, che è anche un po’ il contenitore di tutto questo.

La parte giuridica, che rientra in un assetto di valutazione di rischi previsti dalla legge 81/08 sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, fa parte di un aspetto che richiama la salute psicologica perché si tratta dei rischi psicosociali, sui quali interviene lo stress e non solo. Invece la parte psicologica, trattata nello specifico dal collega esperto in termini di supporto ai lavoratori, è poi corroborata anche da una parte di ricerca psicologica. Quindi ricerca, riflessione psicologica sulle rivelazioni emerse e poi assetto giuridico e sindacale,anche nei rapporti tra datori di lavoro e lavoratori, condiscono un quadro generale che pone una lente di ingrandimento su questi aspetti che stanno diventando un malessere delle persone, abbastanza allarmante in tutti i settori lavorativi.

Perché questa indagine, proprio nel settore bancario?

Questa indagine parte da un’analisi di particolare allarme in un settore. Possiamo dire che nel testo il settore bancario è abbastanza border, nel senso che si avvicina a una vetta, a un primato di cui non c’è proprio da essere orgogliosi in termini di stress. Questo allarme ha acceso un po’ le lampadine nel contesto sindacale, lampadine di attenzione e di focalizzazione per cercare di capire meglio questo aspetto che sta diventando debilitante non solo per la salute del singolo lavoratore ma mette a repentaglio un sistema organizzativo più ampio.

Nel settore bancario le pressioni sono bidirezionali, perché il bancario è stretto in una sorta di morsa: da un lato pressioni organizzative che arrivano anche da assetti economico-finanziari molto più generali, dall’altro un’utenza di risparmiatori sempre più arrabbiati rispetto a tante cose accadute di recente e non solo. Anche solo entrando in una qualsiasi agenzia bancaria, rispetto a qualche decina di anni fa, l’aria è molto più tesa. I dati lo dimostrano, c’è una morsa che stringe una fetta di lavoratori e non solo, in quanto c’è un impatto importante anche sui dirigenti.

Quali strumenti e metodi avete utilizzato?

Per quanto riguarda gli strumenti, come bene esplicitato nel capitolo giuridico, abbiamo un protocollo previsto dall’INAIL che propone anche dei suoi strumenti di indagine e di rilevazione fino a un certo livello di valutazione. Dopodiché, qualora il contesto presenta dei livelli di rischio allarmanti, l’INAIL si apre e lascia spazio all’utilizzo di metodiche che siano comunque validate, questo è proprio il caso dello strumento che abbiamo utilizzato. Lo strumento, sperimentato e messo a punto dal Professor Avallone e dalla Dottoressa Paplomatas, è stato validato ampiamente sia nel settore pubblico, con addirittura un avvallo della Presidenza dei Consiglio dei Ministri, sia nel settore privato. Si parla di decina di migliaia di lavoratori analizzati. È un questionario molto ampio, in cui è inclusa la valutazione dello stress, che analizza diverse dimensioni che riguardano, ad esempio, il carico di lavoro, il rapporto con i colleghi.

La metodologia utilizzata è stata quella dell’autosomministrazione, i questionari sono stati consegnati alle filiali e poi raccolti grazie al supporto del sindacato. Successivamente, è stata fatta un’elaborazione tecnica attraverso la statistica psicometrica di riferimento. Sono emersi dei dati che confermano la sensazione e la percezione generale di livelli di stress di cui bisogna preoccuparsi.

L’occasione è gradita per invitarvi a partecipare al convegno che si terrà il 9 novembre. Ci sarà spazio per tutti gli autori per spiegare le sezioni del libro e ci saranno anche degli ospiti che faranno gli onori di casa e spiegheranno anche il dettaglio di un certo approccio che noi proponiamo come Psicologi del Lavoro, perché stiamo appunto sviluppando questo metodo di ricerca-azione proprio sui temi di benessere negli ambienti di lavoro. Sarà quindi un’occasione per vedere in diretta professori, ricercatori e responsabili del personale con cui potremo dibattere su quello che sarà poi il da farsi dopo questo primo progetto pilota.

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Sede dell'evento

9 Novembre 2018 ore 9.30

Auditorium Donat Cattin

Via Rieti 11/13, Roma