L’individualizzazione dell’apprendimento, oltre a Howard Gardner e alla sua teoria delle intelligenze multiple, ha alla propria base anche nelle teorie di David A. Kolb sull’experiential learning e sui differenti stili di apprendimento individuali (1984).
Apprendimento per esperienza
Il modello è formato da quattro elementi, rappresentati nel noto circolo dell’apprendimento per esperienza.

L’apprendimento può iniziare da uno qualsiasi dei quattro punti e dovrebbe essere interpretato piuttosto come una spirale. Infatti il processo non si ferma mai: una volta arrivati alla sperimentazione attiva [4] si ritorna a fare dell’esperienza [1] e di conseguenza si inizia un nuovo ciclo d’apprendimento. Kolb suggerisce comunque che l’apprendimento spesso parte da un soggetto che fa una determinata azione [1] e osserva l’effetto che ha provocato in quella particolare situazione [2] in modo da poter generalizzare gli effetti riscontrati a qualsiasi azione simile che si ripresenterà in futuro. Questo significa in sostanza capire i principi generali sottostanti a quel rapporto causale [3], ovvero sviluppare l’abilità di creare connessioni fra l’azione effettuata e gli effetti riscontrati in quelle particolare condizioni.
Quando i principi generali sono compresi, l’ultimo passo è la loro applicazione nel contesto di nuove azioni e circostanze [4] ricominciando così il circolo virtuoso con della nuova esperienza che nasce dalle riflessioni sulle esperienze passate.
Proprio in virtù del ruolo decisivo giocato dall’esperienza nel modello di Kolb, la sua teoria dell’apprendimento viene definita apprendimento per esperienza (experiental learning).
Orientamenti di base dell’apprendimento
Prendendo a riferimento la spirale dell’apprendimento precedentemente rappresentata, lo studioso americano afferma che esistono quattro distinti orientamenti di base dell’apprendimento:
EC – Orientamento all’Esperienza Concreta:
Chi manifesta questo profilo di apprendimento è propenso al coinvolgimento diretto e personale nelle esperienze, enfatizzando il lato intuitivo ed emotivo a scapito di quello prettamente razionale e scientifico nell’affrontare i problemi. Ottime sono le capacità relazionali e sociali; l’ambiente adatto a questo tipo di discenti sono le meno strutturate possibili, con coinvolgimento in problemi reali e concreti che richiedano grande apertura mentale.
OR – Orientamento all’Osservazione Riflessiva:
Chi manifesta tale profilo d’apprendimento cerca soprattutto di comprendere il significato di idee e situazioni, enfatizzando l’osservazione e la comprensione piuttosto che l’applicazione. I soggetti che manifestano tale tipologia di apprendimento hanno grande dimestichezza nel tracciare rapporti di causa – effetto e quindi nel trarre conseguenze dai fatti. Hanno inoltre la capacità di vedere le stesse situazioni da diversi punti di vista manifestando pacatezza, imparzialità e autonomia nel giudizio.
CA – Orientamento alla Concettualizzazione Astratta:
Chi manifesta un orientamento alla concettualizzazione astratta tende a manipolare idee e concetti seguendo principi logici, coinvolgendo nell’atto di conoscenza molto il pensiero e ben poco il lato emotivo. Risulta pertanto ottimale in questi soggetti la propensione alla pianificazione e progettazione, alla manipolazione di simboli astratti e a operare analisi quantitative. I valori espressi da tali soggetti sono la precisione, la disciplina, l’analisi e la strutturazione organica di sistemi concettuali.
SA – Orientamento alla Sperimentazione Attiva:
Chi manifesta tale orientamento tende ad agire sulla realtà (sia essa relativa a situazioni o persone) per modificarla. Il suo credo è l’azione piuttosto che la riflessione, cosa che porta ad affrontare la realtà in maniera altamente pragmatica, preoccupandosi del funzionamento delle cose a prescindere dal loro valore o senso assoluto. Gli individui che manifestano tale abilità sono pertanto abili nel modificare le situazioni e nel raggiungere e realizzare i risultati.

Quelli presentati sono i quattro orientamenti da cui vengono successivamente derivati i veri e propri stili di apprendimento. E’ infatti dalla combinazione degli orientamenti che vengono ricavati i profili combinati da cui derivano gli stili di apprendimento. Lo stile individuale di apprendimento è perciò una combinazione di tutte e quattro le modalità di base descritte in precedenza, secondo test e operazioni dettate dallo stesso Kolb, rappresentate nel seguente grafico.
Si noti come nel grafico, un risultato delle due differenti operazioni (asse y e asse x) che dovesse avvicinare il punto all’intersezione degli assi corrisponderebbe a uno stile d’apprendimento equilibrato (P1); mentre, quanto più il punto si trova lontano dall’intersezione degli assi, tanto più l’apprendimento è caratterizzato da un determinato stile (P2).
I quattro stili di apprendimento
Di seguito riportiamo una descrizione delle caratteristiche dei quattro stili di apprendimento proposti da Kolb.
Stile Adattivo (SA + EC):
Chi possiede questo stile di apprendimento è orientato verso l’esperienza concreta e la sperimentazione attiva, esaltando pertanto le caratteristiche di tali due orientamenti. Pertanto una spiccata propensione all’azione e all’esperienza, la capacità di assunzione dei rischi e di adattamento e quella di gestione in situazioni di incertezza e di cambiamento. I problemi sono risolti da tali individui in maniera intuitiva e se i fatti smentiscono la teoria sono pronti ad abbandonarla. Si trovano a proprio agio con gli altri, manifestando così una buona capacità sociale, ma vengono considerati spesso impazienti e pressanti per via della loro continua operosità e del loro continuo desiderio di modificare le situazioni esistenti.
Stile Divergente (EC+OR):
Chi possiede questo stile d’apprendimento manifesta un orientamento sia verso l’esperienza concreta che verso l’osservazione riflessiva. E’ capace di considerare la situazione da differenti punti di vista e di organizzare i diversi elementi di una situazione in un tutto coerente. Questo stile viene definito divergente in quanto caratterizza le persone capaci di produrre idee e soluzioni alternative alle situazioni attuali. Dal punto di vista delle relazioni sociali tali individui sono molto sensibili all’aspetto affettivo delle situazioni.
Stile Convergente (CA+SA):
Chi è dotato di questo stile di apprendimento è orientato contemporaneamente verso la concettualizzazione astratta e la sperimentazione attiva. E’ capace di risolvere problemi prendendo decisioni e applicando in maniera concreta le idee. Questo stile è denominato convergente in quanto caratterizza le persone capaci di trovare soluzioni ai problemi che hanno un’unica soluzione corretta. Gli individui convergenti preferiscono il ragionamento deduttivo per cui, a partire da principi e idee generali, arrivano a focalizzarsi su aspetti particolari e specifici. Sono generalmente pacati e controllati nel manifestare le emozioni e prediligono affrontare problemi tecnici piuttosto che problemi di natura sociale o interpersonale.
Stile Assimilativo (OR+CA):
Chi possiede tale stile d’apprendimento è orientato verso la concettualizzazione astratta e l’osservazione riflessiva. Ha grandissima capacità di riunire in maniera sistematica e organica molti fatti differenti proponendo spiegazioni integrate e modelli teorici. Questi soggetti hanno spiccate doti razionali tendendo pertanto a focalizzarsi su idee e concetti estremamente astratti e teorici piuttosto che sull’utilizzabilità pratica di essi e sui rapporti con gli altri.
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a cura di Marco Coinu
Esperto di formazione finanziata (Fondi Interprofessionali e Fondo Sociale Europeo), formazione obbligatoria (Sicurezza sui luoghi di lavoro D.L. 81/08, Apprendistato, HACCP), soluzioni e modelli della formazione a distanza e dell’e-learning. Iscritto all’Ordine degli Psicologi del Lazio.